La distribuzione delle obbligazioni in circolazione riflette la presenza globale. L’indice Bloomberg Global Aggregate, ad esempio, è costituito da quasi 30.600 obbligazioni, tra cui circa 13.700 emissioni denominate in dollari USA e 3.800 denominate in euro.
Accedere ai mercati globali significa sfruttare i punti di forza regionali
I mercati locali presentano punti di forza e di debolezza specifici che un approccio globale riesce a sfruttare. Il mercato statunitense, ad esempio, è particolarmente vasto sia in termini di emissioni in circolazione sia per numero di emittenti e titoli emessi, il che lo rende particolarmente attraente per gli investitori internazionali.
Confrontando il mercato globale con i principali mercati regionali, emergono varie differenze notevoli sulle quali gli investitori potrebbero far leva. Queste differenze mostrano come l’adozione di un approccio globale nel tempo possa offrire la flessibilità e la libertà necessarie per perseguire gli obiettivi di investimento con determinazione.
La grandezza, la varietà e la liquidità del mercato USA potrebbero rendere l’esposizione al reddito fisso statunitense particolarmente allettante per gli investitori internazionali. Considerando i mercati attuali e le emissioni assolute in dollari USA, emergono alcuni punti chiave:
- le emissioni delle società tecnologiche in circolazione nel mercato obbligazionario statunitense sono notevolmente più elevate rispetto a quelle del mercato europeo, superando i 600 miliardi di dollari rispetto a meno di 100 miliardi di dollari di emissioni in euro;
- i mercati statunitensi sono più orientati verso il settore industriale, mentre quelli europei sono più incentrati sugli istituti finanziari; inoltre,
- il mercato obbligazionario in dollari USA è vasto più del doppio rispetto a quello denominato in euro, sia in termini di emissioni in circolazione che di numero di emittenti.